Il riconoscimento del merito

Tito Rossini, Natura morta con vaso ed uova, olio su tela


di Roberto Tortora


Fitto scambio di consultazioni tra Ministero dell’Istruzione e Ministero della Funzione Pubblica.
Il problema, da decenni, è sempre lo stesso: come riconoscere e come premiare il merito degli insegnanti. L’ex ministro Berlinguer aveva messo in piedi una prova nazionale a quiz per individuare i docenti più preparati e più aggiornati, da gratificare con un aumento di stipendio. Lo hanno soprannominato “concorsone” e l’unico effetto che produsse fu la caduta del Ministro. L’attuale Ministro Gelmini aveva avviato una sperimentazione basata su nuovi parametri valutativi: possesso di titoli universitari, efficacia didattica, competenze pedagogiche. Sempre per riconoscere i docenti più bravi. Ma pare che anche questo modello abbia incontrato ostacoli attuativi. Al momento, stenta a decollare.
Ecco allora delinearsi un sistema che sembra mettere tutti d’accordo, istituzioni, concorrenti e chissà, forse anche le famiglie degli alunni raccolte la sera davanti alla tivù.
Si tratta di una procedura molto complessa dato il numero dei soggetti coinvolti. Nella scuola lavora un terzo del personale di tutta la Pubblica Amministrazione, ma solo pochissimi potranno beneficiare degli aumenti stipendiali.
Addirittura si pensa che ce la possa fare uno solo. Pensate, uno solo.
Occorre che questi possieda doti davvero speciali, diciamo pure “smisurate”, e sappia dimostrarle pubblicamente.
Naturalmente si tratta di un Reality Show. Capirete, per ragioni di trasparenza non poteva essere diversamente. E poi, suvvia, è ora che la Scuola si adegui ai tempi.
Dunque, funzionerà così.
Un milione di insegnanti italiani si riuniscono su una piccola isola, dotata di bungalow, acque verdeggianti, piante di cocco e fiocine per la sopravvivenza.
Supera la prima fase chi riesce a convincere il maggior numero di colleghe a cambiare mestiere per trasformarsi in escort.
Badate che è difficilissimo. Praticamente impossibile. Infatti maestre e professoresse sono attaccatissime ai loro alunni (il solito impulso ipermaterno delle Italiane…) e non lascerebbero la cattedra nemmeno per tutto l’oro del mondo. Perciò i colleghi, per riuscire a convincerle, dovranno mettercela tutta, spendere doti oratorie, conoscenze storiche, capacità di persuasione. Magari facendo intravedere istantanei e rocamboleschi sviluppi di carriera in qualche Consiglio Regionale.
Facile prevedere la consistente scrematura al termine di questo step.
Chi resta in gara dovrà quindi cimentarsi in una prova ancora più ardua. Nell’isola (questo particolare era stato tenuto nascosto ai partecipanti) è situata una megavilla sfarzosa e spettacolare. Una dimora per le vacanze che darebbe i brividi a chiunque riuscisse a entrarvi. Ma questo è il punto. La villa è protetta da sistemi di sicurezza sofisticatissimi e da guardie del corpo accigliate. Sempre molto accigliate.
Dunque, supera la seconda fase chi riuscirà a introdurre nella villa il maggior numero di escort precedentemente selezionate.
Qui la selezione ridurrà i concorrenti a poche decine. Al ministero si prevede che solo un manipolo di maschietti e di insegnanti donne riusciranno nell’impresa.
Ecco, siamo arrivati alla fine. I tecnici che hanno messo a punto il format sono animati (non è colpa loro) da uno spirito vagamente maschilista. Perciò prevedono che il vincitore, uno solo, sarà colui il quale, rimasto in una saletta privata in compagnia delle escort accaldate e sovreccitate dallo spirito agonistico, riuscirà a ….
Eh no, ha fatto notare qualcuno. C’è qualcosa che non quadra. I tecnici si sono rimessi al lavoro per rivedere passo dopo passo tutto il complesso procedimento selettivo, ma, giunti alla fase finale, non riescono a risolvere un problema insormontabile.
Già, perché in quel tipo di performance richiesto per vincere la gara, generalmente si mettono in luce gli ultrasettantenni, ma, come è noto, il personale della scuola va in pensione a 65 anni.
E allora, come la mettiamo?
Seguiremo gli sviluppi in prima serata, su tutti i canali televisivi.

Posted by Francesco Saverio Simone on 07:18. Filed under . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0

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