Sostenibilità dell'architettura
CASALLEGRA 10:28





Dell'insostenibilità e sostenibilità delle grandi opere d'architettura contemporanea.
Riferito all’architettura il concetto di sostenibilità implica non solo la scelta delle tecnologie eco-compatibili, ma anche una revisione del modo di essere delle funzioni e delle attività umane. Il risparmio di territorio è un elemento essenziale per la qualità ambientale delle città che, nella economia globalizzata vanno, invece, assumendo una dimensione illimitata, specialmete in altezza. Paradossalmente, nell’epoca delle risorse limitate, si realizza il sogno dell’architettura illimitata, il Grattacielo alto un miglio di Frank Lloyd Wright.
Grazie all’high tech è possibile costruire edifici giganteschi ad alto consumo, costruire per meravigliare più che per fare abitare. Così appaiono i tanti edifici della global architecture caduti sulla superficie terrestre come astronavi.
Così avveniva anche per le grandi Cattedrali Gotiche e, seguendo il filo storico delle grandi opere d’architetttura, il ciclo naturale va man mano spezzandosi per il prevalere delle tecnologie industriali che hanno finalità sempre più divergenti rispetto al costruire per far abitare. Questa premessa è necessaria per evitare posizioni rinunciatarie del tempo in cui si vive e per ritrovare il senso del costruire nella contemporaneità.
Un esempio classico del costruire per esposizione del potere tecnologico raggiunto dalle Nazioni odierne, sono i grandi edifici per i grandi eventi internazionali, come le Esposizioni universali, Olimpiadi e altro che, lasciano dietro di sé, consumo di territorio ed elevati costi di manutenzione che le comunità non si possono consentire, dopo l’esplosione di notorietà per l’occasione.
Tuttavia, è molto difficile sradicare sistemi consolidati intorno a forti interessi, ma la crisi comincia a fare breccia nel pensiero dei costruttori globali. Così lo Stadio per le Olimpiadi di Londra del 2012 è pensato per essere smontabile e si pone in continuità con la tradizione del Palazzo di Cristallo dell’Esposizione di Londra del 1951, realizzato con il sistema componibile Paxton per liberare ,così, l’ampia superficie occupata temporaneamente!









