BIBLIOTECHE del 21 SECOLO
LA TERZA STANZA 00:16
di Patrizia Lùperi
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Ultimamente giornali e mass media in generale stanno sostenendo una campagna di promozione della lettura. Abitudine che in Italia si rivela sempre più al di sotto delle medie Europee. Come sosteneva Collodi: “ vorrei che tutti leggessero non per diventare saggi o eruditi ma perché nessuno sia più schiavo”.
E’ necessario soffermarsi ad osservare che tali promozioni sono sempre più in contrasto con la realtà del nostro paese, in cui di fronte ad una crisi, il primo ambito ad avere subito tagli e restrizioni è stato quello culturale e con assoluto accanimento nei confronti delle scuole e delle Biblioteche.
Le Biblioteche, dovrebbero essere protette e sostenute nel loro ruolo di case dell’apprendimento e della lettura, in funzione delle nuove e prioritarie esigenze di comunicazione, Un luogo dove ognuno può entrare e leggere al di fuori dell’ambito scolastico molto spesso avvertito e vissuto come dovere; un’ aspetto questo assente nell’ambiente di una Biblioteca, dove si entra per piacere, per svago per cercare nei libri quella porta che ci conduca verso nuove e diverse realtà.
Adesso il bisogno del nostro paese è quello di educare alla lettura, insegnare la sua importanza e rendere ogni cittadino sempre più attivo e consapevole del suo ruolo, nel contesto della società, compito che deve essere sostenuto da parte di politiche rivolte a …” stimolare una presa di coscienza dell'importanza di un sistema bibliotecario nazionale al passo con i tempi e focalizzato sui bisogni reali del Paese e dei cittadini”
Nei casi, come l’Italia dove le politiche sembrano non percepire l’ importanza della cultura e della conoscenza si avverte in maggior misura la necessità di sviluppare un programma e una rete di Advocacy finalizzati ad accrescere i finanziamenti e il potere delle biblioteche e dei bibliotecari.. Senza il diritto alla conoscenza, noi siamo di gran lunga troppo in balia di chi vorrebbe abrogare il nostro diritto all’autonomia decisionale
Come sosteneva in un articolo Patricia Glass Schuman “Le persone non possono esercitare il loro diritto alla conoscenza se l’informazione non è organizzata e accessibile. Nessuno di noi può esercitare il diritto alla conoscenza se non possiede le capacità intellettuali e le motivazioni psicologiche necessarie per cercare e usare l’informazione. Il diritto alla conoscenza è molto più della libertà di parola. Per possedere veramente il diritto alla libertà di espressione, le persone hanno bisogno di qualcosa di più delle garanzie costituzionali; sono necessari anche dei sostegni sociali. Se non hai un lavoro, un’istruzione e denaro, la tua voce non andrà molto lontano. Tu puoi avere diritto alla conoscenza ma se non sai come utilizzarlo – se non ne sei consapevole – non ti porterà molti benefici.” I libri, le riviste e i database hanno scarso valore per le persone che non sanno leggere. L’analfabetismo costa!!!
I tre documenti più importanti che una società libera offre sono il certificato di nascita, il passaporto e la tessera della biblioteca. Non c’è migliore investimento e maggior profitto.
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Correva l’anno 2001 quando in Italia si cominciò a parlare di advocacy ovvero quando alle "Stelline" partecipò Patricia Glass Schuman, già presidente ALA e proprietaria dell'omonima casa editrice specializzata sui temi della biblioteconomia. E fu appunto lei a proporre la "difesa delle biblioteche" all'attenzione dei colleghi italiani.
Nel nostro Paese, però, a differenza che in America, non si è mai riusciti a organizzare corsi in grado di trasformare gli utenti delle biblioteche in advocates, ovvero in difensori, io aggiungerei, in sostenitori, pronti a parlare della biblioteca in modo favorevole.
Mi viene in mente che, al di fuori dell’Italia, solo per fare un esempio, notevoli riconoscimenti sono stati riconosciuti al settore delle biblioteche scolastiche in Brasile, proprio lo scorso giugno, durante un importante cerimonia, organizzata dal Consiglio Regionale di Biblioteconomia e svoltasi all’Auditorium del Museo delle Arti di San Paulo, in occasione della quale, Katharina Berg, Director Latin America for IASL, è stata premiata per il suo pluriennale e intenso impegno per le biblioteche scolastiche e, ancora, è stato assegnato il Premio “Laura Russo” di Biblioteconomia della Regione di San Paolo (Brasile), giunto alla 10.ed., alla IASL (ovvero International Association of School Librarianship) per l’impegno nel settore.
Appunto, la bibliotecaria Laura Garcia Moreno Russo si batté per il riconoscimento della professione e fu la prima presidente dell’Associazione bibliotecaria di San Paolo
La biblioteca dei nostri giorni ha molto bisogno di personale motivato, aggiornato e, dunque, al passo con i tempi, consapevole delle esigenze e dei bisogni reali dei cittadini e in grado di proporre adeguate risposte.
Appunto, la biblioteca riveste, oggi più che mai, il fondamentale ruolo di mediazione tra i cittadini e i contenuti informativi legati alle nuove tecnologie e ai nuovi modi di comunicare.
Per quanto riguarda gli e-book, ad esempio, sono diverse le biblioteche dove il prestito digitale (o digital lending) viene applicato con modalità analoghe al prestito tradizionale ovvero dove insieme al file con il documento elettronico si presta anche un dispositivo di lettura - e-reader – anch’esso catalogato, mentre altre si avvalgono pure di piattaforme online per la distribuzione dei documenti.
Di fronte ad una visione della biblioteca più ampia, anche il ruolo del bibliotecario muta necessariamente di pari passo.
Aggiornare le conoscenze: conoscere i nuovi formati dei documenti e le loro caratteristiche, così da poter offrire nuove modalità di circolazione ai documenti stessi, riflettere sulle nuove realtà che ci circondano rivisitando di conseguenza i servizi tradizionali.
Questo processo riguarda peraltro non solo i bibliotecari, ma anche gli esponenti delle cosiddette "istituzioni della memoria" o del mondo dell'editoria e della distribuzione di contenuti scientifici e multimediali, esperti del Web e di didattica a distanza ovvero di didattica dell'e-learning.
Ma riguarda anche tutti noi, come fan (non più utenti dunque): e allora, coraggio!
La biblioteca, dunque, non solo come mediatrice, ma anche come creatrice diretta di nuovi contenuti informativi, ai quali pure ognuno di noi è chiamato a “collaborare” con consapevolezza ed entusiasmo.