Gianni Colombo alla galleria A arte Invernizzi




La galleria A arte Invernizzi inaugura giovedì 21 maggio 2015 alle ore 18.30 una singolare mostra di Gianni Colombo che intende riproporre un’inedita ricostruzione della sua ultima personale, tenutasi tra il 1992 e il 1993 presso la Galerie Hoffmann a Friedberg.
Si tratta di un importante omaggio alla fase finale della sua ricerca sullo “Spazio Curvo” (der gekrümmte raum), che trova nell’ambiente “Spazio diagoniometrico” (für Hans Poelzig) un vero e proprio traguardo nel percorso creativo dell’artista. 



L’esposizione permette così di ripercorrere un momento fortemente significativo dell’intera attività di Colombo, tra i protagonisti dell’arte italiana ampiamente riconosciuti a livello internazionale già dalla fine degli anni Cinquanta, testimoniando la persistente attualità della sua opera.

All’ingresso della galleria è installata “Bariestesia”, della quale sono presenti in mostra anche i disegni progettuali realizzati dall’artista. Questo lavoro, che muove l’osservatore a verificare le condizioni del proprio equilibrio, in una continua variazione di passi che si succedono nel percorso della scala, inclina le superfici creando tracciati disattesi.
Al piano superiore sono esposte l’ultima opera di Gianni Colombo – “Opus incertum”, che evolve la ricerca legata all’instabilità dei principi percettivi e del disorientamento – e due lavori appartenenti al ciclo dello Spazio curvo, che si compongono di strutture metalliche circolari in movimento, indagando il continuo variare delle forme e generando una sensazione di reiterata inafferrabilità conoscitiva.
Nella seconda sala del piano superiore viene presentato “Spazio curvo”, opera che, attraverso il movimento rotatorio dell’elemento luminoso di cui è composto, immerso nella stanza buia, sottolinea e accentua la ritmica alternanza percettiva, disorientando intenzionalmente l’osservatore.
Al piano inferiore della galleria è installato “Spazio diagoniometrico”, capolavoro dell’ultima fase dedicata all’indagine spaziale su scala ambientale: costituita da dodici coni sospesi e in rotazione, che ridefiniscono le coordinate architettoniche ed esperienziali dello spazio, altera la percezione aprendo a diverse percorribilità. L’opera-omaggio all’architetto Poelzig (o meglio del suo Grosse Schauspielhaus berlinese) ci riporta invece a quel momento dell’espressionismo tedesco anni Venti che trova nel Gabinetto del Dottor Caligari uno dei referenti più importanti di Colombo.

Francesca Pola, a completamento e contrappunto del nucleo che ricostruisce la mostra del 1992, ripercorrerà negli altri spazi della galleria l’iter creativo di Gianni Colombo attraverso la presentazione di lavori fondamentali quali “Strutturazione pulsante” (1959), “Senza titolo [Superficie in variazione]” (1959), “Rilievi intermutabili” (1959), “‘In out’, Strutturazione modulare espansibile” (1960-1962), “Strutturazione acentrica” (1962), “After points” (1965), “Spazio elastico. 5 quadrati” (1967), “Spazio elastico” (1968), “Spazio elastico” (1982-87), “Spazio elastico. Doppio + in cerchio” (1983-1987), “Spazio curvo” (1990), “Opus incertum” (1992).

In occasione della mostra verrà pubblicata una monografia bilingue con un saggio di Marco Scotini, che ripercorre i lavori ambientali con un approfondimento specifico delle mostre personali realizzate nel 1992 a Friedberg e nel 2015 a Milano, un saggio di Francesca Pola, che rileggerà il percorso dell’artista attraverso le opere realizzate tra la fine degli anni Cinquanta al 1992, testi di Christine Dirnaichner, Carlo Invernizzi e Giorgio Verzotti, una testimonianza di Stefano Boccalini, immagini che documentano l’intera opera di Gianni Colombo e un aggiornato apparato bio-bibliografico.

La mostra viene realizzata in collaborazione con l’Archivio Gianni Colombo di Milano e la Galerie Hoffmann di Friedberg.




Ufficio Stampa
Alessandra Valsecchi  Cell. 340 3405184   ale.valsecchi@gmail.com



The A arte Invernizzi gallery will open on Thursday 21 May 2015 at 18.30 a solo exhibition of works by Gianni Colombo which reproposes a new reconstruction of his last personal exhibition, held between 1992 and 1993 at the Galerie Hoffmann in Friedberg (Germany).
This is an important homage to the final phase of the artist's research treating the “Spazio curvo” (der gekrümmte raum) which in the “Spazio diagoniometrico” (für Hans Poelzig) saw a real aim achieved in Colombo's creative career. In this way the exhibition allows the visitor to go back over a very significant moment of the artist's entire activity, from among prominently acknowledged international protagonists of Italian art as early as the close of the 1950s, and bears witness to the enduring actuality of his work.

The work entitled “Bariestesia” is installed at the entrance to the gallery, complete with the drawings of the work's project as carried out by the artist. This work, which induces the visitor to verify the conditions of his own equilibrium in a continuous variation of steps that follow each other in using the staircase, inclines the surface with the result of creating unexpected courses.
On the gallery's upper floor the visitor finds Gianni Colombo's last work - “Opus incertum” which evolved his research tied to the instability of perceptive principles and to disorientation - together with two works that belong to the “Spazio curvo” cycle that are made up of circular metallic structures in movement which investigate the continuous varying of forms and which generate a sensation of reiterated cognitive elusiveness.
In the second room of the upper floor we have the presentation of “Spazio curvo”, a work which by means of the rotatory movement of the luminous element that composes it, immersed in the dark room, underlines and accentuates the perceptive rhythmic alternation, in this way intentionally disorientating the observer.
The gallery's lower floor houses the work entitled “Spazio diagoniometrico”, a masterpiece of the artist's last phase dedicated to spatial investigation on an environmental scale: made up of twelve suspended and rotating cones that redefine the architectural and experiential coordinates of space, this work alters the observer's perception by offering diverse possibilities. The homage-work to the architect Poelzig - or better, to his Grosse Schauspielhaus formerly in Berlin - instead refers to that moment of German Expressionism of the 1920s which in the Cabinet of Dr. Caligari finds one of Colombo's most important referents.

In the other spaces of the gallery as the completion and counterpoint of the nucleus that reconstructs the exhibition of 1992, Francesca Pola goes over Gianni Colombo's creative career by way of the presentation of fundamental works such as “Strutturazione pulsante” (1959), “Senza titolo [Superficie in variazione]” (1959), “Rilievi intermutabili” (1959), “‘In out’, Strutturazione modulare espansibile” (1960-1962), “Strutturazione acentrica” (1962), “After points” (1965), “Spazio elastico. 5 quadrati” (1967), “Spazio elastico” (1968), “Spazio elastico” (1982-87), “Spazio elastico. Doppio + in cerchio” (1983-1987), “Spazio curvo“ (1990) and “Opus incertum” (1992).

On the occasion of the exhibition a bilingual monograph will be published with an essay by Marco Scotini which looks at the artist's environmental works with specific in-depth investigation regarding the one-man exhibitions held in 1992 in Friedberg and in 2015 in Milan, an essay by Francesca Pola which rereads the artist's career by way of the works produced from the end of the 1950s up until 1992, texts by Christine Dirnaichner, Carlo Invernizzi and Giorgio Verzotti, a testimony on the part of Stefano Boccalini, images that document Gianni Colombo's entire work and updated bio-bibliographical notes.

The exhibition has been organised in collaboration with the Archivio Gianni Colombo in Milan and the Galerie Hoffmann in Friedberg.


Press Office
Alessandra Valsecchi  Mob. 340 3405184   ale.valsecchi@gmail.com

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